- Quando è prevista l’entrata in funzione del parco?
Stimiamo l’entrata in esercizio nel 2030. A inizio dicembre 2021, abbiamo avanzato la richiesta di concessione demaniale marittima presso il Ministero delle Infrastrutture e l’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio-Capitaneria di Crotone.
Al contempo, abbiamo depositato presso il Ministero per la Transizione Ecologica la documentazione necessaria all’avvio dell’istanza autorizzativa del parco che – per scelta dei proponenti – partirà da una consultazione preliminare (scoping) volta a definire al meglio i contenuti dello studio di impatto ambientale per la successiva procedura di VIA.
- Verranno utilizzati dei fondi pubblici?
Attualmente l’investimento, per come lo abbiamo progettato, è interamente privato.
- Pensate di commissionare le pale a produttori locali?
È ancora presto per dirlo ma per noi l’utilizzo di una filiera di fornitura corta è una pratica ormai consolidata e formalmente espressa anche nelle politiche aziendali dei proponenti. Per esempio, l’assemblaggio delle pale sarà sicuramente fatto in uno dei porti della regione.
- I materiali delle pale sono riciclabili?
Le torri eoliche sono realizzate in acciaio, riciclabile all’infinito, mentre le pale sono normalmente costruite in fibra di vetro e resina. Al termine della loro vita media utile di 25-30 anni, la percentuale di riciclo oggi si aggira attorno all’85%. Sicuramente avverrà secondo le BAT (Best Available Technologies). Alcuni leader nella produzione di turbine eoliche stanno sviluppando una tecnologia che permetterà il riciclo completo delle pale, con un obiettivo di produzione su scala industriale entro tre anni.
- Produrre energia con questa tecnologia inquina?
Tutte le nostre attività sono possibili perché c’è energia. La usiamo tutti i giorni. Il problema della sostenibilità sul lungo periodo delle fonti energetiche ha trovato, negli ultimi anni, una soluzione apparentemente appagante nel sempre più ampio ricorso alle energie rinnovabili. Queste ultime, rispetto alle fonti fossili, infatti determinano conseguenze ambientali pressoché minime. Riteniamo che l’eolico marino galleggiante sia tra le tecnologie in grado di minimizzare gli impatti sull’ambiente marino e terrestre. Per noi, il progetto di Minervia Energia è il migliore possibile.
- A cosa servirà questa energia?
Serve ad alimentare consumi differenti. Il parco convoglierà l’energia tramite due collegamenti necessari a:
- soddisfare i consumi della collettività
- alimentare gli accumuli (storage), elemento innovativo del sistema elettrico capace di far fronte alle criticità che derivano dalla intermittenza delle fonti rinnovabili;
- servire direttamente le industrie dell’area;
- produrre idrogeno verde.
- Che impatto avrà il parco Minervia Energia sulla pesca nella zona?
L’area individuata per il parco è interessata da una fascia abbastanza localizzata tra i 100 e 200 m di profondità con intensità di pesca a livelli abbastanza bassi. Le principali aree target per la pesca sono localizzate oltre i 200 metri e in particolare sui 500 m di profondità. Abbiamo comunque già avviato una interlocuzione con le associazioni nazionali di riferimento.
- Come viene calcolato il numero di posti di lavoro che si creeranno?
I numeri presentati sono una stima calcolata sulla base di dati presentati in alcuni studi recenti:
- Report Offshore Wind Energy in Australia pubblicato da Blue Economy Cooperative Research Centre
- Analisi “Wind can power 3.3 million new jobs worldwide over next five years”, condotta e pubblicata dal Global Wind Energy Council
- Studio condotto e pubblicato da Wind Europe su “Energia eolica e ripresa economica in Europa: Come l’energia eolica metterà le comunità al centro della ripresa verde” (2020)
- Report su Impatti socio-economici dell’eolico offshore pubblicato da Danish Maritime Foundation (2020)
I dati delle ricerche citate ci permettono di stimare la creazione di posti di lavoro stabili nel medio-lungo termine: oltre 2.500 posti di lavoro diretti nelle fasi di fabbricazione, assemblaggio e costruzione del parco e circa 100 posti fissi per 30 anni stimati dopo l’entrata in esercizio per la manutenzione del parco eolico marino, quasi tutti locali.
- A che tipo di relazioni col mondo accademico e della ricerca calabrese si potrebbe pensare?
Abbiamo già iniziato ad incontrare le università del territorio per presentare il progetto e capire come collaborare. Stiamo valutando insieme diverse opzioni con l’obiettivo di formalizzare la relazione definire un perimetro di azione e collaborazione.
- I comuni interessati dal progetto beneficeranno di uno sconto sul costo dell’energia?
La filosofia che guida i proponenti (Nadara e BlueFloat Energy) prevede la condivisione del valore generato alla comunità in cui viene prodotto.
A questo proposito, vi segnaliamo una delle ultime iniziative avviate in Italia da Nadara per il parco agrivoltaico di Landolina a Scicli, in Sicilia, dove il Gruppo ha lanciato la prima iniziativa di lending crowdfunding del programma “Coltiviamo energia”.
L’iniziativa si sviluppa attraverso un prestito remunerato, in modalità crowd-funding e permette ai i singoli cittadini di Scicli di partecipare alla realizzazione e alla vita del parco con importi diversi, ricevendo una remunerazione annuale sul prestito effettuato per la durata di 10 anni.